“Cecilia Gallerani, signora del rinascimento, icone anche della pop Art”
1473 – 2023 Per il 550° anniversario della Nascita di Cecilia Gallerani
“Cecilia Gallerani, signora del rinascimento, icone anche della pop Art”
A cura di Andrea Malaman
A cinquecentocinquanta anni dalla nascita di Cecilia Gallerani, ho voluto organizzare per conto dell’Educandato Statale San Benedetto di Montagnana (Pd), un avvenimento che celebrasse nel corso del 2023, una delle immagini iconiche dell’arte “La Dama con l’ermellino”, attraverso una personale dell’artista modenese Stefano Fioresi e gli elaborati dei ragazzi dell’Educandato che frequentano la Scuola secondaria di Primo Grado.
Nel mondo dell’arte, sono molteplici le immagini diventate iconiche, dalla Gioconda di Leonardo, agli angeli della Madonna Sistina di Raffaello a Marilyn Monroe di Andy Worhol solo per citarne alcune.
Tra le immagini più eclatanti vi è anche “La Dama con l’ermellino” di Leonardo.
Lo sguardo di Cecilia Gallerani (la Dama con l’ermellino di Leonardo) nel corso della storia ha sedotto non solo Ludovico il Moro, dal quale ha avuto anche un figlio, ma intere generazioni e l’arte tutta nel suo insieme.
Protagonista del progetto è Stefano Fioresi, la cui arte è un concentrato di gioia, bellezza, colore, analisi, curiosità, fattori questi tutti presenti nella Pop Art Italiana. Paladino dell’arte americana ed in primis di quella Newyorghese, l’arte di Fioresi, racchiude in sé oltre ai canoni della Pop Art Americana, anche l’evoluzione che questo filone artistico ha avuto in Italia.
La Pop Art, è sbarcata per la prima volta nel bel paese alla Biennale di Venezia nel 1964. In maniera lenta ma costante la Pop Art Italiana col passare degli anni ha preso piede, aiutata anche dai vari movimenti artistici che tra gli anni ’60 e’70 ha radicalmente cambiato l’idea di arte moderna e che ha trovato la sua consacrazione con la mostra “Opere fatte ad arte” curata ad Arcireale da Achille Bonito Oliva, senz’altro una delle figure più importanti del mondo artistico Nazionale e fondatore del movimento denominato Transavanguardia.
Al movimento artistico fondato da Bonito Oliva successivamente in maniera più americanizzata, hanno fatto seguito le novità artistiche di Oliviero Toscani (fotografo) ed Ezio Fiorucci (Stilista), aiutati nella loro ispirazione, in quanto partecipi, al mondo della Factory di Andy Warhol, la casa laboratorio fucina di idee.
L’arte di Stefano Fioresi è l’evoluzione di tutto ciò. Non a caso i colori delle sue opere non certo si discostano dai capi disegnati dal noto stilista milanese Fiorucci o dalle intuizioni del fotografo Toscani anch’egli di Milano.
Un’arte quella di Fioresi urbana, con chiari riferimenti alla street art, ma non solo, un’arte calata nella realtà di oggi, in quanto espressione di una realtà mai catalogata ma istintiva.
Le opere di Fioresi esposte a Villa Medici del Vascello (tutte inedite) sono un assaggio dell’opera pittorica dell’artista modenese, ma sintetizzano in maniera chiara il modo di essere di Stefano, per una mostra, certamente non banale né scontata, ma sicuramente imprevedibile.
Concludo questa sintetica presentazione, ringraziando il Comune di San Giovanni in Croce, il quale da subito ha creduto in questo progetto, ospitando una mostra ricca quanto coraggiosa, farcita dalle doti di uno degli artisti italiani della Pop Art più noti a livello nazionale, con gli elaborati dei ragazzi dell’Educandato Statale San Benedetto di Montagnana, scuola con bel oltre 200 anni di storia, ma da sempre contemporanea ed innovativa nel mondo educativo nazionale.
CECILIA GALLERANI, ICONA SENZA TEMPO
Un dipinto entrato nell’immaginario collettivo, copiato, reinterpretato e riprodotto. La Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci è senza dubbio uno dei ritratti più celebri della storia dell’arte, eppure per secoli della donna ritratta si è saputo poco o nulla e anzi, si dovrà attendere il 1900 perché ne venga ipotizzata l’identità per la prima volta, da parte dello storico dell’arte polacco Jan Bołoz Antoniewicz.
Oggi, che l’identità della Gallerani è ormai certa grazie a un fine lavoro di ricerche e approfondimenti, gli studiosi convengono che il suo sia “il primo ritratto della storia moderna” come affermato dallo storico dell’arte Cecil Gould e che “ha contribuito a rivoluzionare la ritrattistica europea” come dichiarato da uno dei massimi esperti di Leonardo da Vinci, Pietro Marani.
Ma perché il ritratto di questa giovane donna è così speciale?
Cecilia Gallerani è raffigurata a mezzo busto ma, a differenza della ritrattistica rinascimentale precedente, con il busto girato verso destra e il volto, dall’espressione sorpresa, verso sinistra, in torsione. La giovane è quindi ritratta in un momento di spontaneità, mentre accarezza l’ermellino che tiene tra le braccia, cercando di non farlo agitare, e distoglie lo sguardo dall’osservatore per volgerlo altrove, incuriosito da qualcosa che ha attirato la sua attenzione e quella dell’animale. Leonardo da Vinci utilizza la posa della Gallerani per comunicarne in maniera inequivocabile i moti dell’animo, i sentimenti da lei provati nel preciso momento in cui viene raffigurata: un momento di sorpresa, appunto.
Ed è questa la grande novità: una comunicazione che va oltre l’immagine e che affascinerà le generazioni successive rendendo Cecilia Gallerani un’icona senza tempo, sempre più annoverata tra le protagoniste della storia dell’arte e ammirata come esempio di donna emancipata e intelligente, così come la raccontiamo ogni giorno a Villa Medici del Vascello, che ne fu dimora.
Laura Nardi
VILLA MEDICI DEL VASCELLO: UNA CORTE RINASCIMENTALE FUORI DA MILANO PER CECILIA
Situata nel comune di San Giovanni in Croce, nella campagna cremonese, Villa Medici del Vascello custodisce cinque secoli di storia, natura e bellezza, catturando da subito l’attenzione per magnificenza e unicità riunendo in un unico colpo d’occhio le austere forme dell’architettura fortilizia medievale e i raffinati elementi propri delle ville nobiliari extraurbane.
Eretta nel 1407, per volontà di Cabrino Fondulo, Signore della città di Cremona, in una posizione geografica strategica rispetto ai territori di Parma, Mantova e Brescia, rivestì da subito un ruolo importante nello scacchiere delle contese politico-territoriale tra il Ducato di Milano, la Repubblica di Venezia e il vicino Stato mantovano dei Gonzaga.
Il periodo storico di maggior splendore coincise con gli anni in cui, tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, “padrona di casa” fu Cecilia Gallerani, la celebre Dama con l’ermellino ritratta da Leonardo da Vinci nel 1488-90, che giunse a San Giovanni in Croce in seguito al suo matrimonio, nel 1492, con il conte Ludovico Carminati, feudatario del luogo. Con il suo fascino e la sua cultura, Cecilia trasformò la fortezza del marito in una piccola corte rinascimentale e diede lustro al borgo accogliendo in loco le personalità più importanti del rinascimento lombardo.
Capace di ricreare l’atmosfera della corte sforzesca anche lontano da Milano, Cecilia, proveniente da una famiglia al servizio degli Sforza, aveva conosciuto da giovanissima il futuro Signore di Milano, Ludovico Maria Sforza, detto “il Moro”, che rimase da subito affascinato dalla sua bellezza e dalla sua vivace intelligenza, introducendola così alla corte sforzesca come sua amante. Le testimonianze dell’epoca la descrivono come una donna istruita e un’eccellente intrattenitrice dei salotti culturali della Milano rinascimentale e proprio il Duca di Milano, consapevole delle doti della sua amata, desiderava averla al suo fianco anche nelle occasioni ufficiali. Fu così che la devozione verso la bella Cecilia lo portò a commissionare un suo ritratto a Leonardo da Vinci, ospite presso la corte sforzesca dal 1482 e già noto all’epoca per le sue capacità poliedriche e innovatrici. Successivamente al matrimonio combinato di Ludovico il Moro con Beatrice D’Este, Cecilia divenne una figura ingombrante alla corte per la sua avvenenza e, soprattutto, per la sua capacità di farsi amare e trovarsi a suo agio tra l’élite intellettuale milanese e fu presto costretta ad abbandonare il suo protettore e a convolare a nozze con il già citato conte Carminati, feudatario di San Giovanni in Croce, dove stabilirono la loro residenza di campagna ed ebbero quattro figli maschi.
A San Giovanni, la nuova padrona di casa animò non solo le sale del castello con una piccola corte rinascimentale, ma allestì una personale biblioteca, come attestato dallo scrittore Matteo Bandello nell’introduzione alla novella XXII della sua importante opera narrativa, e da uno scambio epistolare con l’umanista vicentino Gian Giorgio Trissino. Sfortunatamente nessun documento ci consente di conoscerne i titoli, ma possiamo immaginare la raccolta di Cecilia ricca di testi di poesia, letteratura classica e contemporanea, filosofia, teologia e storia, come le biblioteche tipiche delle personalità erudite dell’epoca.
Sebbene già nella seconda metà del Quattrocento, proprio Cecilia era intervenuta sull’architettura di Villa Medici del Vascello ingentilendone l’aspetto, si dovranno attendere i secoli successivi per vedere la vera e propria trasformazione da castello a residenza signorile e l’inizio del XIX secolo per la creazione del parco all’inglese di 12 ettari che ancora oggi impreziosisce il complesso monumentale. Improntato all’originalità, secondo la moda del tempo, il parco ospita un laghetto panoramico dalle forme sinuose e suggestivi padiglioni in stili differenti che si inseriscono perfettamente nel tessuto naturalistico, suscitando nei visitatori una reazione di meraviglia ed incanto.
Dopo un lungo periodo di abbandono, nel corso del Novecento, durato più di mezzo secolo, durante il quale l’incuria, il degrado e i furti ne hanno compromesso l’estetica e la struttura, Villa Medici del Vascello è stato acquisita in proprietà dal Comune di San Giovanni in Croce nel 2005 e subito avviata ad importanti lavori di messa in sicurezza, recupero e restauro che ne hanno consentito l’apertura al pubblico per finalità turistiche, culturali e di promozione sociale a partire dal 2014: una gioia per tutti gli amanti dell’arte, della natura e del “bello”.
Lo Staff di Villa Medici del Vascello