Convegno LCE 2024: tavoli dei lavori

Tavolo docenti n.1

Benefici e sfide offerte dall'AI e dai LLM nella didattica in ambiente educativo

Il primo problema sollevato dai colleghi è la grande rapidità nell'evoluzione dei sistemi AI e la conseguente difficoltà del corpo docenti a tenersi al passo con le innovazioni, che ci costringe a pensare unicamente a soluzioni a breve termine. L'utilizzo dell'AI in ambiente educativo deve passare necessariamente attraverso una problematizzazione del suo stesso uso, che porti gli studenti a riflettere sui modi corretti di porre le domande e di analizzare criticamente le risposte ottenute, nonché di renderle più trasparenti e comprensibili. Tra i benifici individuati dai colleghi troviamo invece il possibile uso di strumenti AI per l'individualizzazione della didattica e l'inclusione e le potenzialità offerte dall'avere a disposizione in tempo reale un gran numero di dati, che potrebbe essere sfruttato in discipline quali la geografia, la statistica e l'economia.

Tavolo docenti n.2

Progettazione di una didattica laboratoriale finalizzata al superamento dei confini epistemologici tra le discipline umanistiche e quelle scientifiche

In primo luogo i docenti si sono confrontati in merito ai progetti avviati nelle rispettive scuole di appartenenza, da cui risulta che la pratica di laboratori e Uda interdisciplinari è una realtà già esistente nella maggior parte degli istituti e in alcuni casi rientra nella programmazione del collegio docenti attraverso la presenza di codocenze anche tra discipline umanistiche e scientifiche (ad esempio scienze naturali – geografia, matematica – geografia, fisica – filosofia) o la progettazione delle giornate dell'educazione civica in cui vengono affrontati temi interdisciplinari. 

I docenti rilevano però che, seppure nelle nostre classi generalmente abbondino i progetti e le attività anche interdisciplinari, tali percorsi presentano spesso un carattere soggettivo, strettamente correlato alla professionalità dei docenti, e non regolarizzato, entrando in parziale contraddizione con la prospettiva di una didattica globale e non segmentata. La proliferazione di spunti spesso poco correlati tra loro e compressi in tempi troppo stretti indebolisce in parte il valore cognitivo e didattico della multi/interdisciplinarità; appare dunque evidente la necessità di una progettazione sistematica e funzionale dei percorsi che parta dai dipartimenti per approdare nei consigli di classe, al fine di stendere progetti coerenti e interconnessi per ogni singola classe. Altro punto da sottolineare è la necessità di programmare con maggior coerenza e sinergia quei percorsi che in parte si sovrappongono o che puntano all'acquisizione delle medesime competenze (PCTO, educazione civica, orientamento, ..) Uno strumento utile per aiutare i docenti potrebbe essere la creazione di un database, non solo a livello di istituto ma condiviso tra le scuole del nostro ordinamento, per la catalogazione dei progetti e la condivisione di buone pratiche. Alcuni spunti pratici per la progettazione di una didattica laboratoriale che sono emersi durante la discussione sono: una maggior valorizzazione della geografia all'interno del percorso di studio, anche in ottica interdisciplinare, dal momento che essa rappresenta un ponte tra il sapere umanistico e quello scientifico, basti pensare allo stretto legame con le scienze naturali, la storia, la statistica e l'economia ● la valorizzazione in chiave interdisciplinare dei progetti di mobilità estera attivi in tutti i nostri istituti, dal momento che sarebbe interessante approfondire in fase laboratoriale la storia, la cultura, il sistema giuridico dello Stato ospitante ● la partecipazione al Premio Asimov per l'editoria scientifica.

Tavolo docenti n. 3

Proposte di revisione della strutturazione della seconda prova d’Esame di Stato per i Licei Classici Europei 

In questo tavolo di lavoro, coordinato dalla docente di Lingue Classiche di Chieti, Prof.ssa Giulia Pascucci, è stato innanzitutto riconosciuto il buon impianto generale della seconda prova, così come attualmente strutturata (pre-testo, post-testo, primo testo in lingua, secondo testo in lingua, commento con confronto). Sono altresì emerse le problematiche relative alla stessa prova – per molti – non parametrata alle reali competenze che i ragazzi maturano nell’ambito delle lingue classiche. Pertanto sono state elaborate alcune proposte di revisione. Nella fattispecie le richieste di revisione prevedono che: venga definita una lista di autori dai quali attendersi la scelta dei testi da tradurre per la prova d’esame (nell’ambito della storiografia); venga predisposta una griglia di valutazione nazionale che equipari il valore della traduzione (intesa più come una decodifica del senso generale piuttosto che una “traduzione” letterale della versione) a quello del commento; da ultimo si richiederà che i commissari d’esame per le lingue classiche provengano da altri licei classici europei (utilizzando per il contenimento dei costi le strutture dei convitti). A margine delle proposte di revisione, sono state condivise dai docenti alcune buone pratiche relative alle modalità di insegnamento e al curricolo verticale sviluppato nell’arco del quinquennio: in particolare, si segnala l’importanza di sviluppare una forte interdisciplinarietà tra il greco, il latino e l’italiano soprattutto nel biennio; inoltre, si raccomanda l’importanza di svolgere prove scritte di traduzione con domande di commento fin dal primo anno, e prove comparate con commento a partire dal secondo o dal terzo anno. Se in linea generale si riconosce di dover ridistribuire l’insegnamento della grammatica su 4 anni (anziché 2), viene ribadita l’importanza dei laboratori come momento centrale e strategico per sviluppare le competenze di traduzione, nonché per l’apprendimento delle regole grammaticali.

Tavolo docenti n. 4

Didattica laboratoriale: progettazione e gestione della compresenza tra docenti disciplinari ed educatori

Il tavolo ha aperto i lavori con la descrizione che, ogni educatore presente, ha fatto del proprio ruolo all’interno dell’Istituzione Educativa in cui presta servizio ed è emersa una grande eterogeneità di orari, di svolgimento della mansione e di gestione della didattica laboratoriale. Si è unanimemente convenuto che la professionalità dell’educatore non è pienamente valorizzata, problematiche che riguardano le risorse concesse ai Convitti e agli Educandati rendono complicata la gestione del nostro orario e la compresenza durante i laboratori, influisce anche la poca conoscenza del nostro ruolo da parte dei docenti; ragionando in un’ottica di miglioramento e condivisione di buone pratiche poniamo all’attenzione dei Dirigenti alcune proposte che possono accrescere il nostro contributo alla Comunità Educativa di cui facciamo parte: 

1) Didattica laboratoriale progettata da docente ed educatore e inserita in orario.

2) Illustrare il ruolo dell’educatore ai nuovi colleghi.

3) Possibilità di vedere sul registro i voti di tutta la classe.

4) Scheda di valutazione visibile ai genitori sul registro elettronico.

5) Potenziamento della formazione.

6) Partecipazione ai dipartimenti.

7) Partecipazione attiva degli educatori alle attività di Educazione Civica.

8) Istituzione di un dipartimento educativo.